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il depliant dell'Ecomuseo del Marmo
Negli anni questo Ecomuseo ha esteso il più possibile la partecipazione ai lavori a chiunque fosse interessato, al fine di poter trarre giovamento dalla collaborazione sinergica di esperienze diverse. Si è ritenuto logico che fosse la comunità tutta a dover concorrere attivamente a ricercare la memoria del proprio passato per recuperare quell’enorme patrimonio di esperienze, ricordi e tradizioni, di questo territorio. L’argomento principale,
che caratterizza l’ecomuseo è il marmo! Il secondo importante tema è quello dei cosiddetti “coltelli frabusan”, produzione particolare degli artigiani del paese, con una storia che viene certificata già dal 1790. La fama dei mastri coltellinai frabosani andava oltre il contesto locale; ad esempio in Langa si utilizzavano i “Frabusan” (o Frabousan, se scritto in lingua del Kyé) in particolare la roncoletta serramanico, durante la vendemmia per tagliare il raspo d’uva dal tralcio mentre in campagna era utilizzata per affilare i denti dei rastrelli. I coltellinai erano anche soliti partecipare ai mercati per vendere il loro prodotto; ancora adesso a Mondovì le persone anziane si ricordano del tipico urlo lanciato dai coltellinai: “Frabousan Ki Taiu” (ovvero Frabosani che tagliano, in riferimento alle doti delle affilate lame). Il “Frabousan” insieme al “Vernantin (coltello di Vernante), rappresentano le due più tipiche e tradizionali manifestazioni dell’arte coltellinaia in provincia di Cuneo. Attività
dell'Ecomuseo
del Marmo MOSTRA PERMANENTE SUL MARMO All’interno
dell’atrio del Comune è stato proposto un percorso espositivo che
illustra l’iter del materiale, dai
luoghi di cava a quelli di destinazione, più e meno noti, facendo
luce sul tipo di vita e sui metodi di lavoro degli scalpellini. Il
visitatore può così conoscere l’ubicazione delle varie cave e come
veniva estratta ed in seguito lavorata la pietra, per poi esser
trasportata nei punti di stoccaggio o direttamente sul cantiere di messa
in opera. Campioni di materiale, manufatti di varia complessità in pietra
realizzati a Frabosa, attrezzi originali, offrono un’informazione
variegata ed il più possibile completa. RICERCA E MEMORIE Altresì in Comune sono visibili visibile una esposizione di foto e testi inerenti i famosi coltelli di Frabosa Soprana. Dal 2012, anno di sua costituzione, l’Associazione di Promozione Sociale “Frabousan Ki Taiou” sta svolgendo un progetto di ricerca sui coltelli e ferri taglienti prodotti dai maestri coltellinai frabosani. Vengono fatte delle interviste e vi è il coinvolgimento dei paesani, che oralmente o per iscritto testimoniano quanto questa tradizione sia radicata nei saperi e nelle memorie. Il Comune di Frabosa Soprana ha concesso in prestito
d’uso gratuito un locale dell’”ex collegino” all'’Associazione di Promozione Sociale “Frabousan Ki
Taiou” che si adopera per tutelare, divulgare e promuovere la cultura e
la conoscenza del paesaggio. In particolare l’Associazione mira a
studiare, promuovere i processi naturali
l’Associazione di Promozione Sociale “Frabousan
Ki Taiou” in collaborazione con l'Ecomuseo del Marmo hanno realizzato
nel 2017 l’ evento “l’Arte
dei Ferri Taglienti” e la mostra “Tratto
dal Fuoco”. Nel primo caso c’è stata una esposizione dei coltellinai della provincia di Cuneo, la partecipazione
di un maestro della Confederazione Italiana Coltellinai, La mostra “Tratto dal Fuoco” è stata allestita grazie a un attento lavoro di ricerca, raccolta, recupero, ripristino, valorizzazione di ferri taglienti d’epoca e antichi coltelli, alcuni gentilmente concessi dai paesani. La mostra comprende anche l’esposizione di opere d’arte in ceramica dell’artista Rosanna Defilppi anch’esse originate dalla lavorazione manuale di materie prime successivamente trasformate col fuoco. - Sono state svolte delle attività con la scuola primaria di Frabosa Soprana, sia partecipando ai progetti didattici di cui sotto, sia intervenendo in classe per dimostrazioni e racconti sulla tradizione dei coltelli frabosani. - Sono state svolte visite
al laboratorio / museo dei
Frabousan Ki Taiou con
illustrazione del processo di - Sono state svolte per gli alunni della scuola locale delle visite alla mostra “Tratto dal Fuoco” sui ferri taglienti e opere artistiche in ceramica. - Sono stati svolti con scuole locali e della provincia di Cuneo degli accompagnamenti naturalistici alla storica cava del marmo verzino con approfondimenti sui processi di estrazione-lavorazione-finitura del marmo. - Sono state svolte delle visite alle chiese e al concentrico per sensibilizzare sull’uso religioso e civile del marmo. Nel 2016 e 2017, durante
il periodo estivo sono state svolte delle visite guidate da Alessandro
Barabino, -
Le Vie del Marmo:
visite dedicate alla pietra nobile, il marmo e agli antichi siti di cava;
nel -
Le Vie delle Antiche
Borgate: visite dedicate alla pietra povera, ovvero quella da
costruzione, con percorsi alla vecchie baite caratterizzate dal “tetto
racchiuso”, tipologia architettonica riscontrabile solo nell’area
monregalese. - Le Vie del Carsismo: visita dedicate alla geologia e geomorfologia, con particolare attenzione ai fenomeni carsici di superficie e ipogei, in stretta relazione con le Grotte di Bossea, prima grotta turistica d’Italia.
Insieme si vuole promuovere e valorizzare le risorse di lingua, di tradizioni, di cultura di questa Comunità di montagna, che, come tutte le realtà disagiate, è in difficoltà di popolazione, di lavoro, di turismo. Le azioni della Scuola Primaria sono di tipo didattico / formativo / educativo. Gli alunni e gli insegnanti si impegnano sul fronte della riscoperta degli antichi valori, molto importanti per la nostra attuale società: il rispetto, la cooperazione, la collaborazione, la scoperta, la ricerca-azione, il lavoro sul campo ed il recupero delle competenze: sapere, saper fare, saper essere.
I due ultimi libri hanno una sezione dedicata alla collaborazione con i concittadini, che hanno una “storia” particolare: nel 2° libro c’è la storia di Giorgio Rulfi, classe 1921, raccontata, in modo esemplare, da lui stesso in classe; nel 3° libro si trovano varie collaborazioni di paesani: Alessandro Barabino, Luca Liprandi, Andrea Liprandi, Pierangelo Giordanengo, Giuseppe Roattino, Sergio Ramondetti, Gian Paolo Revelli, anziani, tecnici ed esperti di piloni e cappelle del territorio, con fotografie, cartine, altimetrie, e quando possibile il recupero delle storie relative ai manufatti artistici. Gli alunni della Scuola Primaria di Frabosa Soprana, guidati dai loro insegnanti, hanno “aperto” cinque sentieri “da leggere”. Sono stati individuati cinque itinerari lungo i quali sono stati posti dei cartelli che raccontalo le storie preparare dagli alunni. Tali itinerari sono di facile percorrenza e, con le loro storie, accompagnano turisti, famiglie, camminatori, anziani, alla scoperta del territorio di Frabosa Soprana e della bellezza della natura di questi luoghi montani. È in progetto l’apertura di nuovi sentieri, di cui sono già state scritte le storie. |